Murakami
è uno dei nomi più famosi della letteratura contemporanea orientale, ed
è proprio per questo che è famoso, per il suo stile inconfondibile, per
la sua scrittura sempre particolare ed inconsueta.
Ho iniziato ad
amare questo autore dal primo romanzo che ho letto, Dance Dance Dance, e
da allora non l'ho più lasciato. Fino ad ora, il miglior libro che ho
letto rimane Kafka Sulla Spiaggia, quindi lo userò come metro di
valutazione.
Allora, partiamo dalla trama (come se a descrivere un libro di Murakami, ci si possa limitare alla trama).
Okada Toru ha appena lasciato il lavoro e fa il casalingo in casa. Ha una moglie, Kumiko, e sono molto innamorati, ma da quando è scappato il gatto di casa, Kumiko non è più la stessa. Toru dovrà, incontrando una baraonda di personaggi dai nomi, dalle caratteristiche e dalle storie particolarissime, trovare non solo il gatto, ma anche Kumiko.
Okada Toru ha appena lasciato il lavoro e fa il casalingo in casa. Ha una moglie, Kumiko, e sono molto innamorati, ma da quando è scappato il gatto di casa, Kumiko non è più la stessa. Toru dovrà, incontrando una baraonda di personaggi dai nomi, dalle caratteristiche e dalle storie particolarissime, trovare non solo il gatto, ma anche Kumiko.
Come
ogni libro di Murakami, il confine tra realtà, fantasia, storia, sogno
ed immaginazione è labile come le pareti di una bolla di sapone. Molto
spesso ci si perde, cercando di capire in che dimensione stia
viaggiando/vivendo il protagonista, ma questo è sempre stato un
dettaglio che ho trascurato. Nei libri di Murakami il dove e quando sono
irrilevanti, e ci si deve preparare ad un vero e proprio caos
letterario che però risulta ipnotico, magico, misterioso.
Purtroppo,
però ci sono alcuni dettagli che vanno a sfavore del romanzo
(irrilevanti, per carità, ma utili alla stesura di un'opinione
corretta).
Il primo è la crudità di certe scene, e questo lo si può notare anche in Kafka Sulla Spiaggia. Certe scene particolarmente sanguigne sono troppo volutamente accentuate, troppo descritte, però sono atte a sottolineare il disgusto che prova il protagonista nel vederle. A me non hanno dato per niente fastidio, ho un senso del macabro che fa sì che queste cose non mi pesino troppo, però a molta gente potrebbero disgustare, potrebbero essere considerate insane, troppo spasmodiche, troppo particolareggiate e cruente (ed oggettivamente è vero).
Il secondo punto (puramente personale) è la pesantezza di questo libro. Questo libro pretende da te una lettura molto attenta, non una lettura superficiale, perché potresti, tra dimensioni/tempi/storie differenti, perdere il filo molto facilmente. E poi è stato un parto. E' un libro lunghissimo, però è stato davvero bello leggerlo.
Il primo è la crudità di certe scene, e questo lo si può notare anche in Kafka Sulla Spiaggia. Certe scene particolarmente sanguigne sono troppo volutamente accentuate, troppo descritte, però sono atte a sottolineare il disgusto che prova il protagonista nel vederle. A me non hanno dato per niente fastidio, ho un senso del macabro che fa sì che queste cose non mi pesino troppo, però a molta gente potrebbero disgustare, potrebbero essere considerate insane, troppo spasmodiche, troppo particolareggiate e cruente (ed oggettivamente è vero).
Il secondo punto (puramente personale) è la pesantezza di questo libro. Questo libro pretende da te una lettura molto attenta, non una lettura superficiale, perché potresti, tra dimensioni/tempi/storie differenti, perdere il filo molto facilmente. E poi è stato un parto. E' un libro lunghissimo, però è stato davvero bello leggerlo.
Consiglio Murakami. Fa dei libri stupendi, dalle
atmosfere nebulose e surreali, dove mai tutto è chiaro, ma è sempre
avvolto dal mistero, dove l'onirico sembra fondersi con la quotidianità,
dove l'ovvio non è mai ovvio e lo strano non è mai strano.
Nessun commento:
Posta un commento