5.10.2012

Alexander McQueen P/E 2012

Ed eccoci con un nuovo post "modaiolo" e qui, forse, mi farò influenzare dai sentimentalismi.
Oggi commentiamo la Primavera/Estate 2012 di Alexander McQueen.
Non ho mai amato la sostituzione di un maestro e la piega che un brand va a prendere dopo, perché soprattutto se i brand di cui stanno parlando fanno abiti di un certo tipo, si vede. Ho detestato la sostituzione di Thierry Mugler con l'attuale Nicola Formichetti (anche se egli è solo l'ultimo della lista, in realtà), ma non ho detestato la conduzione di Sarah Burton al timone del brand Alexander McQueen.
E' vero, la moda è cambiata. McQueen faceva abiti che nessuno si poteva immaginare di indossare, capi dall'alto livello artistico. Però, devo dire, che Sarah Burton ha saputo modificare lo stile di questo brand con gusto. La scorsa P/E, per Sarah Burton, è stata la prima collezione ufficiale dopo essere stata incaricata di dirigere il brand. Già all'epoca, Sarah Burton mi aveva entusiasmato parecchio, presentandoci una collezione ispirata alla terra, ai volatili (quindi tante piume di pavone e struzzo e compagnia danzante al seguito). Quest'anno, la P/E, si ispira alle meduse, al mondo acquatico, ed i colori predominanti sono i pastello, i metalli e il nero. Quindi troviamo tanti rosa cipria, tanto pizzo (anche tagliato al laser), tessuti leggeri ed impalpabili, qualche trasparenza, intarsi di perline e coralli. Per quanto riguarda le calzature, questa collezione ci presenta forse il migliore range di scarpe che Sarah Burton abbia mai fatto. Zeppe dalla pianta minima per rimanere in equilibrio, tante stringhe e tanti lacci, ma comunque scarpe molto pretty.
Bella collezione.














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