2.15.2012

Cose Che Nessuno Sa di Alessandro D'Avenia

Oggi recensisco Cose Che Nessuno Sa di Alessandro D'Avenia.
Questo libro è entrato nella mia wishlist già da quando era uscito. Mi era piaciuto Bianca Come Il Latte, Rossa Come Il Sangue ed allora ho deciso di comprarlo.
Questo libro, però, appare molto diverso dal precedente anche se il succo è quello: un romanzo di formazione.
Dovendo fare dei parallelismi con Bianca Come Il Latte, Rossa Come Il Sangue potremmo dire che Cose Che Nessuno Sa appare effettivamente più "aulico" e meno volgare, volto più a farti leggere tante belle frasi che scriverai nel diario o come stato su Facebook. Il primo libro questo atteggiamento non lo adotta, o almeno non completamente. Essendo la mente ed i pensieri di un sedicenne il tutto appare molto più comune: il fraseggio, il linguaggio. Il primo libro non ha frasi troppo lungue, sono dei pensieri messi insieme a cui si aggiunge della punteggiatura. 
Questo libro no. Questo libro è il racconto di tre persone abbastanza diverse che non stanno vivendo pienamente, per un motivo o per un altro.
Quindi questo libro ha un modo di porsi più elegante, con una scelta di vocaboli ricercata ed un fraseggio un po' più complesso, anche se rimane un libro che si fa leggere con piacere.
La cosa che mi è piaciuta di più in questo libro sono le frasi in dialetto siciliano, che mi hanno fatto sorridere.
Il libro parla di tre storie: quella di Margherita, quella di Giulio e quella del professore.
Margherita è una quattordicenne che sta compiendo il grande passo del liceo senza suo padre, che è scappato di casa poco prima dell'inizio della scuola. Incentivata dal professore e dalla nonna sicula, Margherita, un po' come Telemaco, cercherà il padre e tenterà di riportarlo a casa.
Giulio è un ragazzo che non sa perché sia in questa terra. E' stato abbandonato dai genitori e vive in una casa famiglia dove non parla mai con nessuno. Sarà Margherita a dare un senso alla sua vita, ed il suo obiettivo sarà quello di accompagnarla nella ricerca del padre.
Il professore (figura veramente irritante, fatemelo dire) che intrattiene una relazione con Stella. E' morbosamente attaccato ai libri, con cui ha un rapporto di amore. Con Stella, però, fugge. Fugge dalle proposte di convivenza e di consolidamento dei legami, fugge perché non sa amare niente oltre i libri.


Questo libro mi è piaciuto. Mi è piaciuto forse anche di più del precedente, anche se non ho avuto modo di appassionarmi a tutti i personaggi. 
Lo consiglio.

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