4.26.2012

Mitsouko by Guerlain

Ho sempre amato il fatto che, un po' come i vini, si scopra il reale valore di un profumo dopo che sia invecchiato.
Prendiamo, ad esempio, Chanel no.5: è stato un classico per anni ed anni, il simbolo dell'eleganza femminile, in un certo senso anche il simbolo dell'eleganza che caratterizzava l'arte di Coco Chanel. Ed ora mi fa piacere che, dopo anni ed anni di target femminile, da alcuni anni a questa parte, anche gli uomini abbiano iniziato ad indossarlo, rendendolo proprio ed unico.
Come dice Katie Pukrick, sarebbe sciocco attribuire un sesso ad un profumo.
Certi profumi si scoprono dopo, col senno di poi, dopo anni ed anni di gloria ed altri anni di assenza non giustificata, tornando in auge per il loro carattere retro, ma comunque interessante.
Certi profumi, poi, sono alla base delle essenze che indossiamo oggi, e Mitsouko sarebbe, secondo me, la base per tantissimi profumi da uomo.

Mitsouko è nata (perché Mitsouko è una donna) nel 1919, ed oggi ha 93 anni. Suo padre fu Jaques Guerlain, che creò anche le sue sorelle Shalimar, Apres L'Ondee, Jicky (la più grande), L'Heure Bleue e poi il fratellino, il più piccolo, Vetiver.
Mitsouko è il primo (e forse anche l'unico) cipriato fruttato della storia.
La sua piramide parte con luminose note di testa di gelsomino, rosa, bergamotto ed agrumi, per poi spostarsi verso il cuore fiorito del profumo, formato da lilla, pesca, gelsomino, rosa ed ylang ylang.
Ma è il fondo la vera sorpresa di questo profumo, così virile, maschile, da rendere un profumo quasi un ossimoro per chi pensa "da uomo all'uomo, da donna alla donna" ed è formato da note di spezie, ambra, cannella, muschio di quercia e vetiver.

Quello che mi ricorda questo profumo è la classicità degli anni passati, di quel buon profumo di acqua di colonia che aveva sempre mio nonno, di tempi che ormai ci fanno quasi paura per la loro lontananza, quando indossare un profumo significava indossare una personalità e farci percepire dalle persone grazie a questa. Fragranze che colpivano per la loro intensità, ma che oggi ci lasciano sbalorditi per la loro sobrietà ed eleganza, in un mondo olfattivo tutto uguale, fatto di fragranze evanescenti e tutte uguali. Queste fragranze, quelle "vintage", ci appaiono molto più abrasive, forti, quasi troppo intense. Ma è proprio per esse che dobbiamo farci riconoscere, in quanto un profumo deve farsi sentire bene senza dare fastidio, ma deve lasciare la scia attorno a voi, dovete far stampare un sorriso sulla bocca di una persona quando essa vi passa accanto e sente il vostro profumo.

Io non rinnego assolutamente la vastità e la bellezza della odierna profumeria, ma se guardassimo un po' più indietro? Se scrutassimo attentamente cosa c'era prima di Hypnotic Poison o The One? Potremmo davvero rimanere sorpresi dalle scoperte che faremmo.

Detto questo concludo col lasciarvi alcuni dati tecnici sul profumo.
Il profumo, vista anche la sua età, ha cambiato spesso formulazione nel corso del tempo ma, a quanto pare, quella più fedele che ci perviene è l'Eau De Parfum, che costa abbastanza (sulla novantina di euro il 75ml), ma che è di una persistenza sorprendente.
L'Eau De Toilette, invece, fa parte di una specie di "riedizione" di tutti i vecchi classici di Guerlain, venduti in ricariche da 93ml il cui flacone dove inserirle costa un occhio della testa. Personalmente non mi fiderei di queste concentrazioni, visto che sono comunque delle Eau De Toilette e durano comunque meno. Affidatevi all'EDP, e scoprite il classico in tutta la sua bellezza.
Per quanto riguarda la faccenda del cruelty free, oggi Guerlain ha delle posizioni ferme e chiare su questo argomento, affermando che è un bene per tutti che venga abolita la sperimentazione sugli animali, però non ci perviene se effettivamente razzoli bene.


3 commenti:

  1. Complimenti per l'articolo. Devo però fare due precisazioni: Jicky è stato creato da Aimé Guerlain, zio di Jacques, nel 1989.Vetiver invece è stato creato nel 1959 da Jean-Paul Guerlain in collaborazione (forse, chi lo sa? :-) col nonno Jacques.
    Elisa

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  2. 1889, chiedo venia.

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  3. Bellissimo Mitsouko, che in giapponese vuol dire mistero. Il mio primo Mitsouko lo comprai che avevo poco più di 20 anni. Avevo già le idee molto chiare !

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