4.04.2012

MDNA di Madonna

Ma saaaaaaaaaaalve!
Oggi vi voglio fare una recensione musicale. Oggi vi voglio fare la recensione musicale del
nuovo album di Madonna: MDNA.
Questa è una recensione molto combattuta, una recensione che avrà come co-autori anche il
diavoletto e l'angioletto sulle mie spalle. L'angioletto mi dice di andarci piano, che Madonna
è una mia idola da tanto tempo e da tale non dovrei essere così cattivo con lei, mentre il
diavoletto mi dice praticamente di insultarla in ogni lingua parlata e non.
Quale è il motivo di questo? Ordiniamo il discorso con calma...
Madonna si sa, è una con le palle sotto. Madonna è stata per tantissimi anni una che ha creato
le mode musicali, un predecessore dei generi che si sarebbero diffusi dopo, un'artista che,
con la sua musica, creava e diffondeva tendenze che poi sarebbero state suonate a lungo e da
tanti. Con la sua musica ha sempre diffuso un messaggio che, nel bene e nel male, forse anche grazie al nome di chi lo pronunciava, veniva criticato, discusso, colto, coltivato e pronunciato e diffuso a sua volta.
Il problema di Madonna, da alcuni anni a questa parte, è che le mode non le crea più. Da un po' di anni Madonna si limita a seguire le mode come tutti gli altri, conformandosi a quella massa di musica i cui nomi che ormai la compongono non si distinguono più. Ed è proprio per questo che il diavoletto vorrebbe accopparla, perché Madonna differisce di tanto da Rihanna, Katy Perry e company (e non Lady Gaga, lei è un caso a parte). Madonna non ha mai fatto musica uguale a quella di un altro artista, perché dovrebbe farlo adesso? A cinquanta e più anni suonati le è finita la fantasia? Questo album, in un certo senso, è un po' figlio di quel conformismo Madonnesco (purtroppo) che però più che un seguire le mode contemporanee appare più come un'autocelebrazione della musica degli ultimi anni. Troviamo canzoni che sarebbero potute essere inserite in Confessions On A Dance Floor come in Hard Candy o anche nella greatest hits Celebration, volendo addirittura in Ray Of Light (Risalente al lontano 1998) o in Erotica (del 1992). Non troviamo nulla di innovativo, ma troviamo un album effettivamente valido, tutto sommato.  Non posso imputare niente a MDNA, se non la sua aria di risentito (aria che però potrebbe essere riconosciuta solo dai veterani madonnari, visto che sempre di autocelebrazione si tratta). 
Il messaggio di questo album non ci perviene. Si sente effettivamente un po' di rabbia residua dal divorzio con Guy Ritchie (raschiamo pure il fondo del barile) e tante, ma proprio tante bitch. L'album, comunque, appare come un mèlange di pop, techno, disco e musica elettronica ed i principali
produttori delle tracce sono i fratelli Benassi, Martin Solveig e William Orbit.
Passiamo alla recensione traccia per traccia.
GIRL GONE WILD appare come una buona apertura. Già all'inizio troviamo la prima autocelebrazione,  con l'atto di dolore già "cantato" da Madonna nel 1989 nel brano "Act Of Contrition" proveniente dall'album Like A Prayer. La canzone è molto ballabile ed entra in testa con una velocità sorporendente, ma se togliessimo queste caratteristiche al prodotto, ci renderemmo conto di un estremo senso di vuoto riguardo l'argomento della canzone.
GANG BANG è un rimasuglio dell'epoca battonesca di Madonna: Erotica. La canzone è sussurrata come la title track dell'album del '92 ma contiene anche qualcosa di Thief Of Hearts, altra canzone di Erotica. Tuttavia rimane una delle poche canzoni veramente riuscite dell'album. E' una delle canzoni più cattive ed audaci che Madonna abbia fatto a partire dalla melodia claustrofobica ed incalzante e finendo al linguaggio colorito presente nel testo (a'Madonna, ha dal '94 che non dici bitch, non stiamo mica seguendo le mode? Nooooooooo!).
I'M ADDICTED è un ottimo prodotto dei fratelli Benassi, intento esclusivamente a farci ballare con melodie fortemente elettroniche e soffocanti. E' assordante e prepotente, che grida alle tue gambe "BALLATE!". Però trovo che ricordi troppo (insieme a Girl Gone Wild) il periodo Confessions On A Dance Floor.
TURN UP THE RADIO è una canzone molto estiva e ballabile, che parla di evadere dalla realtà
e dai problemi e fuggire via. E' una canzone molto bella, secondo me l'inno della prossima estate.
GIVE ME ALL YOUR LUVIN' sappiamo che ciofeca sia. In realtà è una canzone fatta apposta per il Super Bowl. A parte il rap della Minaj e di MIA non trovo lati positivi su questo brano.
SOME GIRLS ha una melodia abbastanza tipica, volta solo a far ballare. Fortunatamente la canzone si fa più interessante con il ritornello.
Stendiamo un velo pietoso su SUPERSTAR, che è una canzone insignificante quanto inutile.
I DON'T GIVE A è qualosa di superlativo, una delle migliori canzoni dell'album. Il rap di Madonna è sufficientemente convincente ed incazzato. Il featuring della Minaj poi ci sta come il cacio  sui maccheroni e la fine è epica.
I'M A SINNER è banale e scontata e soprattutto stona con il resto dell'album.
LOVE SPENT è il capolavoro assoluto. Un inizio di banjo accattivante e particolare, che va verso una melodia mid tempo che sfocia in un interessantissimo ritornello. Testo davvero carino, canzone fantastica.
MASTERPIECE per quanto possa essere una bella canzone, stona terribilmente con il resto dell'album, la trovo abbastanza fuori luogo.
FALLIN FREE è una voglia di emulare Enya mal riuscita ed evitabile (voglia che grida "Ray Of Light" ad alta voce).Album interessante in certi tratti, banale in molti altri. Non riuscirei a fare un giudizio definitivo e preciso. Piuttosto direi solo "Ascoltatelo" e vedete se vi piace.

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