3.23.2012

Birre al doppio malto, sigarette digestive, città diavolesche, e Romualdo.

E dopo sei notti esatte, mi ritrovo a scrivere questo post.
Diciannove e quarantaquattro pi-emme del ventitrè marzo dell'addì duemiladodici.
Tra una dozzina di ore tornerò in patria, ed adesso penso a tutto quello che ho visto e vissuto in questo viaggio. Ho visto Parigggi e posso dire di essere stato avvolto dalle sue spire oscure. Tanti dicono che Parigi sia la città romantica per eccellenza, la città dell'amore. Ma tanti non sanno che moltissime leggende di Parigi hanno come protagonista il diavolo, come quella che dice che a Notre Dame c'è il diavolo sotto forma di vento che spinge verso i suoi enormi portoni per entrare e distruggerla ma che non ci riesce, o che i giardini di Palais du Luxembourg erano delle zone paludose con fumi verdastri che salivano, abitate dal diavolo in persona (poi fatte bonificare da Caterina de'Medici). Ho visto la Tour Eiffel e posso dire che è un banalissimo pezzo di ferro, ma è stato suggestivo passarci attraverso. Ho visto l'Arco di Trionfo e la sua fiamma perenne, memoria al milite ignoto. Poi Notre Dame con i suoi vetri colorati, segno della perfezione di maestri che non potranno mai essere eguagliati. Ho visto il Nord-Pas-De-Calais, ed è come aver visto Giù Al Nord, ho visto le scuole fighe francesi (e quelle italiane gli fanno una pippa), ho visto la Francia, insieme ai parigini che si sentono cittadini di uno stato a parte. Ho visto la boria francese in generale, la bastardaggine che essi possono assumere ma anche il loro più grande affetto. Ho visto qualcosa in uno stato che non è il mio, in una famiglia in cui sono entrato timidamente e da cui uscirò probabilmente in lacrime (ma anche no, non sono così tenero).
Ho visto italiane bionde e in menopausa che bevono birre al doppio malte consigliate da francesini alti, biondi e potenzialmente bboni ('sti bboni, poi... non esageriamo, io sono meglio U.U) e fumare sigarette che non hanno mai fumato in vita loro accollandoci la scusa che gli serve per digerire (ah, vecchia volpe... fosse per te non ti faresti solo le paglie ;D). Ho visto i miei amici che urlavano "RRRRRROCCOOOOOOOO" a qualunque uomo che camminava per Bruges, o il francesino qui di sopra venire salutato con un sonoro e caloroso "Ciao Romualdooo!" che mi ha fatto ridere per mezz'ora (e che mi fa ridere anche adesso). Poi ho visto peni e vagine di cioccolato, profumi di Serge Lutens venduti da Sephora (magari in Italia...), città sporche forse più che in Italia (così sfatiamo il mito che i francesi sono fitusi a casa e puliti fuori: sono fitusi a casa e fitusi fuori).
E' stata una bellissima esperienza, che ho fatto con gente divertente e fuori di testa, è stata un'esperienza che mi ha fatto pensare a quante differenze e quante somiglianze ci siano tra noi e "loro", che mi ha fatto pensare a quanto in realtà siamo simili nei modi, nel senso di calore che sappiamo dare a chi entra a casa nostra.
 
Ho visto tante cose, e domani vedrò le nuvole tra Bruxelles e Trapani.






 

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