4.26.2012

Mitsouko by Guerlain

Ho sempre amato il fatto che, un po' come i vini, si scopra il reale valore di un profumo dopo che sia invecchiato.
Prendiamo, ad esempio, Chanel no.5: è stato un classico per anni ed anni, il simbolo dell'eleganza femminile, in un certo senso anche il simbolo dell'eleganza che caratterizzava l'arte di Coco Chanel. Ed ora mi fa piacere che, dopo anni ed anni di target femminile, da alcuni anni a questa parte, anche gli uomini abbiano iniziato ad indossarlo, rendendolo proprio ed unico.
Come dice Katie Pukrick, sarebbe sciocco attribuire un sesso ad un profumo.
Certi profumi si scoprono dopo, col senno di poi, dopo anni ed anni di gloria ed altri anni di assenza non giustificata, tornando in auge per il loro carattere retro, ma comunque interessante.
Certi profumi, poi, sono alla base delle essenze che indossiamo oggi, e Mitsouko sarebbe, secondo me, la base per tantissimi profumi da uomo.

Mitsouko è nata (perché Mitsouko è una donna) nel 1919, ed oggi ha 93 anni. Suo padre fu Jaques Guerlain, che creò anche le sue sorelle Shalimar, Apres L'Ondee, Jicky (la più grande), L'Heure Bleue e poi il fratellino, il più piccolo, Vetiver.
Mitsouko è il primo (e forse anche l'unico) cipriato fruttato della storia.
La sua piramide parte con luminose note di testa di gelsomino, rosa, bergamotto ed agrumi, per poi spostarsi verso il cuore fiorito del profumo, formato da lilla, pesca, gelsomino, rosa ed ylang ylang.
Ma è il fondo la vera sorpresa di questo profumo, così virile, maschile, da rendere un profumo quasi un ossimoro per chi pensa "da uomo all'uomo, da donna alla donna" ed è formato da note di spezie, ambra, cannella, muschio di quercia e vetiver.

Quello che mi ricorda questo profumo è la classicità degli anni passati, di quel buon profumo di acqua di colonia che aveva sempre mio nonno, di tempi che ormai ci fanno quasi paura per la loro lontananza, quando indossare un profumo significava indossare una personalità e farci percepire dalle persone grazie a questa. Fragranze che colpivano per la loro intensità, ma che oggi ci lasciano sbalorditi per la loro sobrietà ed eleganza, in un mondo olfattivo tutto uguale, fatto di fragranze evanescenti e tutte uguali. Queste fragranze, quelle "vintage", ci appaiono molto più abrasive, forti, quasi troppo intense. Ma è proprio per esse che dobbiamo farci riconoscere, in quanto un profumo deve farsi sentire bene senza dare fastidio, ma deve lasciare la scia attorno a voi, dovete far stampare un sorriso sulla bocca di una persona quando essa vi passa accanto e sente il vostro profumo.

Io non rinnego assolutamente la vastità e la bellezza della odierna profumeria, ma se guardassimo un po' più indietro? Se scrutassimo attentamente cosa c'era prima di Hypnotic Poison o The One? Potremmo davvero rimanere sorpresi dalle scoperte che faremmo.

Detto questo concludo col lasciarvi alcuni dati tecnici sul profumo.
Il profumo, vista anche la sua età, ha cambiato spesso formulazione nel corso del tempo ma, a quanto pare, quella più fedele che ci perviene è l'Eau De Parfum, che costa abbastanza (sulla novantina di euro il 75ml), ma che è di una persistenza sorprendente.
L'Eau De Toilette, invece, fa parte di una specie di "riedizione" di tutti i vecchi classici di Guerlain, venduti in ricariche da 93ml il cui flacone dove inserirle costa un occhio della testa. Personalmente non mi fiderei di queste concentrazioni, visto che sono comunque delle Eau De Toilette e durano comunque meno. Affidatevi all'EDP, e scoprite il classico in tutta la sua bellezza.
Per quanto riguarda la faccenda del cruelty free, oggi Guerlain ha delle posizioni ferme e chiare su questo argomento, affermando che è un bene per tutti che venga abolita la sperimentazione sugli animali, però non ci perviene se effettivamente razzoli bene.


4.22.2012

Valentina by Valentino

Io e la mia migliore amica abbiamo le fisse per le pubblicità dei profumi. Un po' anche perché siamo stati educati dalla Littizzetto (per chi rimembra obsessiòòòòn, perversiòòòòn e circonvallatiòòòòòn), un po' perché ci sentiamo "arricriati" (come si dice in siciliano) quando imitiamo le donne bbone dei profumi.
Entrambi siamo capitati nella pubblicità di questo profumo, dove c'è una tale Valentina che scappa dalla sua casa e che viene cercata da tutti, e tutti urlano in modo abbastanza primordiale "Valentiiiiiiiiiiiinaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa​aaaaaa!".
Una nostra amica, purtroppo, si chiama Valentina, ed abbiamo preso il vizio di chiamarla con questa "timbrica" (e la sua faccia imbarazzata è impagabile).

Valentina è uscita nel settembre 2011 e si presenta come un fiorito fruttato. I nasi che l'hanno creata sono quelli di Alberto Morillas (Blv ed Omnia per Bvlgari, CKOne per Calvin Klein, Flower per Kenzo) e di Olivier Cresp (Light Blue for womwn per Dolce & Gabbana, Kokorico per Jean Paul Gaultier, Ange Ou Demon per Givenchy).
Le sue note di testa sono delle "italianofile" note di bergamotto e tartufo (questo profumo, infatti, a quanto pare è stato inspirato ai sapori italiani).
Le note di cuore sono più fiorite, con gelsomino, fiori d'arancio, tuberosa e fragole selvatiche. Il fondo è un caldo mèlange di ambra, vaniglia e cedro.

Il risultato è un profumo insolito ma accattivante, fiorito ma anche fruttato, dolce ma stranamente fresco ed adatto per la primavera. Io l'ho trovato particolare per le sue note lattee, che non pervengono nella piramide ma che io sento e che insieme al gelsomino, regalano un nonsocché di animale al complesso, qualcosa di molto materno.
Secondo me è un profumo molto femminile, ma i maschi anticonformisti potrebbero amarlo per la sua dolcezza fresca e fiorita.
Detto ciò passiamo al costo, che è davvero una fucilata. Premettiamo che io un prezzo elevato lo spendo solo per i profumi di nicchia, che sono tutta un'altra cosa in fatto di qualità e materie prime. Ergo, per essere un profumo commerciale, costa una fucilata. Il 30ml costa 53 euro, il 50ml costa 74 euro e l'80ml costa 94 euro. Vogliamo parlarne?
Altro difetto è il fatto che è testato sugli animali.

Body by Burberry

Ho voluto iniziare questa review con una sola parola.
Che sia poi la traduzione del nome di questo profumo, è un'altra cosa.

Ho provato tanti profumi. Ma veramente tanti. Commerciali, di nicchia, economici, costosi, fioriti, fruttati, cipriati, cuoiati, legnosi, esperidati, gourmand e compagnia danzante al seguito.
Io, quando annuso un profumo, tengo conto di tante cose. E tra queste, c'è il fattore "sesso".
Tutti i profumi che io ho, e che ho annusato, sono profumi relativamente "normali", e davvero pochi li ho trovati davvero "sexy". Uno di questi, ad esempio, è A La Nuit di Serge Lutens, anche se ha un grado di sexaggine più da ragazzina.
E per un po' di tempo mi sono chiesto "Ma ci sarà mai un profumo che ti rimanda al sesso, ad un corpo nudo? No.
Prima di tutto perché un corpo nudo sa di pelle, non di qualche fragranza chimica ed artificiosa, secondo poi perché molte fragranze conferiscono l'effetto che io chiamo "baldracca alla fine del turno", che è un effetto che non sempre piace.
Quando annuso questo profumo, sento il corpo. E non dal punto di vista solo sessuale (anche se questa opi si sta facendo sempre più di dubbia utilità informativa) ma anche estetico. Io, quando annuso questo profumo, immagino davvero la figura di un corpo nudo disegnato al carboncino, alle linee sinuose e morbide del tratto sul foglio bianco. Questo profumo è il profumo del corpo, che sia di donna o di uomo.
Ho trovato questo profumo particolarmente adatto a chi voglia sorprendere e sedurre senza apparire volgare, per chi voglia fare la Lolita con i vestiti addosso (trovate un simile di Lolita maschile, perché io non lo trovo).
E' un profumo a parer mio senza sesso (tant'è che è piaciuto anche a mio padre) e che esprime una classe ed un'eleganza che bene si coniuga ad un sedurre senza eccedere, ad un'azione velata.


Questo profumo è stato creato da Michel Almairac (Fire Island e Coney Island per Bond No. 9, Gucci Rush per Gucci, Voleur De Roses per L'Artisan Parfumeur) nel 2011 e viene definito come un muschiato fruttato.
La sua piramide è composta da note di testa fruttate/fiorite/erbose di artemisia, pesca e fresia che si sposta verso un cuore squisitamente fiorito e cipriato di iris e rosa, che si evolvono in una tagliente base di sandalo, muschio, ambra, cashmeran e vaniglia.
Il risultato è una sferzata di muschio estremamente animale e selvaggia, condita con un nonsocché di saponoso/fiorito che completa il tutto.

Consiglio questa fragranza a chi ama le note animali, specialmente quelle muschiate. In questo profumo troverà una rivisitazione del muschio accattivante, sensuale ma anche elegante e di classe.

Aggiungo pure che non è un profumo eccessivamente costoso, soprattutto se comprato nelle versioni più grandi, e che non è testato sugli animali.

4.08.2012

Pink Friday: Roman Reloaded di Nicki Minaj


Alloooooooora! Innanzitutto Buona Pasqua a tutti! Come va? Vi state ingozzando di cioccolata? State già vedendo la vostra cintura che geme di dolore urlando "Allargami di un altro buco!"? Buon per voi!
Andiamo al dunque... oggi vi recensisco il nuovo album di Nicki Minaj, che in modo molto fantasioso si chiama Pink Friday: Roman Reloaded.
La Minaj mi ha già molto entusiasmato con il suo precedente album, Pink Friday, che l'ha consacrata come stella a priori del puttan pop. Ho amato quell'album e ormai è tutto graffiato dalle volte che lo mettevo in heavy rotation nel mio stereo.
Personalmente apprezzo molto la musica della M'naaaaj (perché è così che si pronuncia, e secondo me è anche soddisfacente dirlo così) perché è totalmente random e senza senso, atta a niente, a volte a farti ballare, altre volte a farti solo sentire un mare di bitch, mother fucker e compagina al seguito.
Malgrado il prefisso "Pink Friday", questo album non è la riedizione di Pink Friday, bensì una specie di appendice, ma molto lunga. Potremmo effettivamente dividere l'album in due sequenze: quella di Pink Friday, ce celebra la Nicki degli esordi, che tante volte ci è parsa simile a Lil'Kim, quella tutta rapposa e dura. Mentre Roman Reloaded è la Nicki squisitamente puttan pop e secondo me profondamente tamarra, ed è per questo che ci farà ballare ad estate natural durante.
Ma chi è 'sto Roman? Roman è uno dei miliardi di alter ego della M'naaaaj (ricordiamo anche Rrrrrosa, Teresa, Cookie e Barbie) che ha fatto delle apparizioni nelle canzoni della Nicki, come quella insieme ad Eminem intitolata Roman's Revenge. Ha persino partecipato ad un video, che però è stato censurato da qualunque rete mondiale che si chiama Monster di Kanye West (è facilmente reperibile su Vimeo, andatelo a vedere perché vale davvero).
Tornando a noi. Cosa ha passato il convento questa volta? Materiale davvero niente male, devo dire. Canzoni che scorrono con facilità, alcune più noiose di altre (la sequenza rap, de gustibus) ed altre più danzerecce.

L'album inizia con ROMAN HOLIDAY. Roman si trova in un convento di frati a Mosca, dove sta per essere esorcizzato. Per quanto possa essere effettivamente fastidioso il rap forsennato della M'naaaaj unito ad una massiccia dose di urlacchi pseudo satanici, devo ammettere che questa canzone entusiasma e neanche poco.
Le successive tre canzoni, ovvero COME ON A CONE, I AM YOUR LEADER, BEEZ IN THE TRAP e HOV LANE sono abbastanza uguali e noiose, ma quello sono io, che non amo il rap scarno come questo. I cultori di questo genere, però, le troveranno sicuramente godibili.
Godibile anche per me è anche ROMAN RELOADED, fatta in collaborazione con Lil'Wayne. Sarà che sembra una versione rallentata e più rapposa di Stupid Hoe (capolavoro che vi recensirò tra qualche riga) ma mi piace già di più.
CHAMPIONS è stupenda. E' la classica mid tempo alla M'naaaaj, figlia di quel capolavoro chiamato Fly che si trovava nel Pink Friday originario. Tenerissima la parte in cui cita i nomi di alcuni bambini (lo so, mi commuovo con poco).
RIGHT BY MY SIDE si indirizza sempre verso questo filone, quello di Fly. E devo dire che ci assomiglia parecchio di più rispetto a Champions, sempre, però, rispettando i limiti della decenza. Questa canzone è anche in collaborazione con Chris Brown (ecchevvoi?).
SEX IN THE LOUNGE è abbastanza "soft", ma a parer mio nulla di speciale.
E poi arriva STARSHIPS, e su Starships prepariamoci alla lacrimuccia. E' così supercalifragilistichespiralidosa che un sorrisino mentre te la ascolti davanti al piccì intento a fare qualcosa non si sa cosa su Facebook te lo strappa volentieri. Inizia in un modo abbastanza quieto, tipicamente puttan pop, per poi esplodere in una musica che ricorda un po' quella di Skrillex, solo meno "dirty". E' stupenderrima.
E se Starships ha quel frangente in cui puoi sederti e riposarti un minutino, magari sorseggiando un po' di Absolut Vodka, POUND THE ALARM non fa neanche questo, e lascia che ti si gonfino i piedi per il troppo ballare. E se Starships ricorda un po' Skrillex, Pound The Alarm ricorda un po' Avicii.
Con WHIP IT la M'naaaaaj sembra dire a Jennifer Lopez "So scuotere il mio culone budinoso in una canzone vagamente latineggiante meglio di te, bitch!". Potente e ballabile, simile effettivamente alle canzoni di Jenny Form The Block. Pitbull, fortunatamente, non è pervenuto.
AUTOMATIC è potente, fortemente elettronica. E se Whip It fa il verso a JLO, Automatic fa il verso a Britney Spears, regalandoci momenti di scuotimento generale davvero incomparabili.
La parentesi scuoti-quelle-chiappe-cellulitose si conclude con BEAUTIFUL SINNER, dove la M'naaaaaj fa molto Kelis all'inizio, molto Kelly Rowland al ritornello. Carina, davvero godibile.
Poi andiamo alle ballate, ed andiamo verso MARILYN MONROE, power ballad davvero power, che piace subito. Struggente al punto giusto, ghetto/tamarra a puntino, davvero equilibrata.
YOUNG FOREVER, invece, appare più bambinesca e tenera, soprattutto il suo inizio. E devo dire che neanche il resto è da buttare, affatto! Canzone carina, un po' adolescenziale, un po' M'naaaaaj Lavigne.
Anche FIRE BURNS rimane graziosa. Secondo me, anzi, riesce a superare le due di cui sopra. Forse perché mi ricorda tantissimo Save Me, che è una canzone appartenente al Pink Friday originario, e che ho amato e continuo ad amare.
GUN SHOT fa un po' reggae all'acqua di rose, però rimane abbastanza carina. Fortunatamente la parente pseudo romantica dell'album si chiude qui, sennò potrebbe risultare noiosa.
La versione standard si chiude con STUPID HOE, che è un capolavoro di trashaggine e tamarraggine che non ha simili. Stranamente particolare, godibile, fantastica. La adoro, anche se è davvero coatta.
La deluxe si prolunga di tre tracce, di cui la prima è TURN ME ON, la canzone che ha fatto in collaborazione con David Guetta. Carina, niente di che.
VA VA VOOM, che sono riuscito a fare entrare nel cervello di una che la M'naaaaaj la odia, è davvero bella. Adesso mi sta lanciando parolacce dietro perché si ritrova a canticchiarla continuamente. Anch'essa abbastanza coatta, ma ha un ritornello che hai davvero una resistenza di ferro se non te lo fai entrare in testa.
La versione deluxe si conclude con MASQUERADE, che se fosse stato davvero un duetto con Britney Spears, come si era vociferato, sarebbe stata anche una canzone interessante, ma così rimane abbastanza trascurabile.

Detto ciò concludo con un: ASCOLTATELO ASSOLUTAMENTE!

4.05.2012

Black Afgano di Nasomatto

Ma saaaalve! Oggi vi voglio presentare un nuovo profumo: Black Afgano di Nasomatto.

La mente geniale e perversa di Alessandro Gualtieri ci ha abituati a certi esperimenti olfattivi che ci hanno lasciati senza troppe parole in bocca. Alcuni esperimenti (a parer mio) sono andati molto bene (come Narcotic Venus e Silver Musk) altri hanno avuto dubbi risultati (Nuda e Duro). Questo profumo, però, è senza ombra di dubbio l'esperimento più "controverso" e meglio riuscito del brand.
Cosa ha di particolare questa fragranza? Che sa di hashish. Sì, avete capito bene: sa di erba (e non di quella da prato inglese, sia ben chiaro).
Questo profumo è una vera e propria droga, fatto con la migliore qualità di hashish, incenso e note legnose. Il risultato? Un profumo da assuefazione, un profumo che lascerà con difficoltà i vostri nasi senza averli meravigliati.
Questo profumo è droga, è da dipendenza, è magnifico!
E' un profumo molto rotondo, avvolgente, che vi circonderà di una nuvola fumosa di ottimo hashish. Sia ben chiaro: non sa completamente di hashish, sa di un fumoso/legnoso con retrodori di hashish molto morbidi ed avvolgenti, il che significa che non vi farà vedere i Sette Nani e Biancaneve.
Consiglio davvero questo ottimo profumo sia per gli uomini, che per le donne dal temperamento forte, che non hanno paura di indossare giacche e cravatte.

Purtroppo questo profumo è costoso (30ml di estratto costano 108 euro) ma il bello è che vi durerà vita natural durante. Basta una stantuffata per tutto il giorno. Non eccedete assolutamente! Conosco gente che ha dovuto farsi la doccia per aver esagerato con questo profumo, quindi vi conviene (sia per voi, che per le persone che vi stanno attorno, che per le vostre tasche) di metterne due gocce dietro le orecchie e stop.

Detto questo, spero di avervi fatto suscitare un minimo di interesse e spero di esservi stato utile.

4.04.2012

Violet Blonde by Tom Ford.

Salve a tutti!
Oggi vi presento un nuovo profumo. E' uscito anche da poco, mi sembra nell'autunno dell'anno scorso ed è Violet Blonde di Tom Ford.

Ogni brand ha la sua caratteristica, la sua firma. Dell'Artisan Parfumeur, ad esempio, potremmo promuovere la sua classicità e la voglia di portare avanti la profumeria francese tradizionale, di Serge Lutens potremmo lodare il carattere deciso dei suoi profumi, di Etat Libre D'Orange potremmo ricordare la voglia di sperimentare e di osare, di Comme Des Garçons la voglia di innovarsi sempre di più. E come potremmo definire i profumi di Tom Ford? Eleganti, lineari, affascinanti, come la sua moda. Tutti i profumi che ho provato di Tom Ford hanno la caratteristica di essere indossabili da tutti senza contare le etichettature. Perché gli uomini non dovrebbero indossare Black Orchid piuttosto che White Patchouli? Perché le donne non potrebbero utilizzare Grey Vetiver? Solo perché hanno la dicitura "for men" o "for women"? In realtà sono profumi che trovo facili da indossare da tutti ed a tutte le età, quindi io, fossi in voi, il problema non me lo porrei ('sto gran problema, poi) ed una sniffatina la farei.

Parliamo di Violet Blonde.
Appena l'ho sentito, nella mia profumeria di fiducia a Trapani, mi si è aperto un mondo. Io amo le foglie di violetta, hanno un profumo che è a metà strada tra un legnoso/erboso ed un fiorito e conferiscono ariosità ed ampiezza ad una fragranza. Violet Blonde ne è ricco. Non solo delle foglie, ma anche dei fiori. Il risultato è un fresco profumo con note fiorite e cipriate, molto interessante e portabile sia da lui che da lei.
Ha una piramide interessante, che si apre con luminose e fresche note di mandarino, pepe rosa e foglie di violetta. Il cuore è l'animo fiorito del profumo, dove si presentano gelsomino ed iris, che danno un non so che di primaverile e leggermente talcato.
Il fondo è composto, invece, da note di vetiver, muschio, benzoino, cedro e suede. Esatto, sì, suede, il tessuto.
Perché lo trovo adatto anche agli uomini? Perché contiene il vetiver ed il suede, che gli da un vago tono cuoiato più leggero rispetto al cuoio che conferiscono un qualcosa di cipriato alla fragranza. Ovviamente si deve amare il genere, e capisco che i profumi fioriti possono effettivamente non piacere agli uomini, ma provate, annusate, scoprite e magari rimarrete sorpresi!

Questo profumo non è affatto economico, però. Io il 50ml l'ho pagato 89 euro, però c'è da dire che è un profumo di nicchia, che viene fatto con ingredienti pregiati e materie prime costose e soprattutto non è testato sugli animali, essendo un brand che fa parte della casa di Estée Lauder.

MDNA di Madonna

Ma saaaaaaaaaaalve!
Oggi vi voglio fare una recensione musicale. Oggi vi voglio fare la recensione musicale del
nuovo album di Madonna: MDNA.
Questa è una recensione molto combattuta, una recensione che avrà come co-autori anche il
diavoletto e l'angioletto sulle mie spalle. L'angioletto mi dice di andarci piano, che Madonna
è una mia idola da tanto tempo e da tale non dovrei essere così cattivo con lei, mentre il
diavoletto mi dice praticamente di insultarla in ogni lingua parlata e non.
Quale è il motivo di questo? Ordiniamo il discorso con calma...
Madonna si sa, è una con le palle sotto. Madonna è stata per tantissimi anni una che ha creato
le mode musicali, un predecessore dei generi che si sarebbero diffusi dopo, un'artista che,
con la sua musica, creava e diffondeva tendenze che poi sarebbero state suonate a lungo e da
tanti. Con la sua musica ha sempre diffuso un messaggio che, nel bene e nel male, forse anche grazie al nome di chi lo pronunciava, veniva criticato, discusso, colto, coltivato e pronunciato e diffuso a sua volta.
Il problema di Madonna, da alcuni anni a questa parte, è che le mode non le crea più. Da un po' di anni Madonna si limita a seguire le mode come tutti gli altri, conformandosi a quella massa di musica i cui nomi che ormai la compongono non si distinguono più. Ed è proprio per questo che il diavoletto vorrebbe accopparla, perché Madonna differisce di tanto da Rihanna, Katy Perry e company (e non Lady Gaga, lei è un caso a parte). Madonna non ha mai fatto musica uguale a quella di un altro artista, perché dovrebbe farlo adesso? A cinquanta e più anni suonati le è finita la fantasia? Questo album, in un certo senso, è un po' figlio di quel conformismo Madonnesco (purtroppo) che però più che un seguire le mode contemporanee appare più come un'autocelebrazione della musica degli ultimi anni. Troviamo canzoni che sarebbero potute essere inserite in Confessions On A Dance Floor come in Hard Candy o anche nella greatest hits Celebration, volendo addirittura in Ray Of Light (Risalente al lontano 1998) o in Erotica (del 1992). Non troviamo nulla di innovativo, ma troviamo un album effettivamente valido, tutto sommato.  Non posso imputare niente a MDNA, se non la sua aria di risentito (aria che però potrebbe essere riconosciuta solo dai veterani madonnari, visto che sempre di autocelebrazione si tratta). 
Il messaggio di questo album non ci perviene. Si sente effettivamente un po' di rabbia residua dal divorzio con Guy Ritchie (raschiamo pure il fondo del barile) e tante, ma proprio tante bitch. L'album, comunque, appare come un mèlange di pop, techno, disco e musica elettronica ed i principali
produttori delle tracce sono i fratelli Benassi, Martin Solveig e William Orbit.
Passiamo alla recensione traccia per traccia.
GIRL GONE WILD appare come una buona apertura. Già all'inizio troviamo la prima autocelebrazione,  con l'atto di dolore già "cantato" da Madonna nel 1989 nel brano "Act Of Contrition" proveniente dall'album Like A Prayer. La canzone è molto ballabile ed entra in testa con una velocità sorporendente, ma se togliessimo queste caratteristiche al prodotto, ci renderemmo conto di un estremo senso di vuoto riguardo l'argomento della canzone.
GANG BANG è un rimasuglio dell'epoca battonesca di Madonna: Erotica. La canzone è sussurrata come la title track dell'album del '92 ma contiene anche qualcosa di Thief Of Hearts, altra canzone di Erotica. Tuttavia rimane una delle poche canzoni veramente riuscite dell'album. E' una delle canzoni più cattive ed audaci che Madonna abbia fatto a partire dalla melodia claustrofobica ed incalzante e finendo al linguaggio colorito presente nel testo (a'Madonna, ha dal '94 che non dici bitch, non stiamo mica seguendo le mode? Nooooooooo!).
I'M ADDICTED è un ottimo prodotto dei fratelli Benassi, intento esclusivamente a farci ballare con melodie fortemente elettroniche e soffocanti. E' assordante e prepotente, che grida alle tue gambe "BALLATE!". Però trovo che ricordi troppo (insieme a Girl Gone Wild) il periodo Confessions On A Dance Floor.
TURN UP THE RADIO è una canzone molto estiva e ballabile, che parla di evadere dalla realtà
e dai problemi e fuggire via. E' una canzone molto bella, secondo me l'inno della prossima estate.
GIVE ME ALL YOUR LUVIN' sappiamo che ciofeca sia. In realtà è una canzone fatta apposta per il Super Bowl. A parte il rap della Minaj e di MIA non trovo lati positivi su questo brano.
SOME GIRLS ha una melodia abbastanza tipica, volta solo a far ballare. Fortunatamente la canzone si fa più interessante con il ritornello.
Stendiamo un velo pietoso su SUPERSTAR, che è una canzone insignificante quanto inutile.
I DON'T GIVE A è qualosa di superlativo, una delle migliori canzoni dell'album. Il rap di Madonna è sufficientemente convincente ed incazzato. Il featuring della Minaj poi ci sta come il cacio  sui maccheroni e la fine è epica.
I'M A SINNER è banale e scontata e soprattutto stona con il resto dell'album.
LOVE SPENT è il capolavoro assoluto. Un inizio di banjo accattivante e particolare, che va verso una melodia mid tempo che sfocia in un interessantissimo ritornello. Testo davvero carino, canzone fantastica.
MASTERPIECE per quanto possa essere una bella canzone, stona terribilmente con il resto dell'album, la trovo abbastanza fuori luogo.
FALLIN FREE è una voglia di emulare Enya mal riuscita ed evitabile (voglia che grida "Ray Of Light" ad alta voce).Album interessante in certi tratti, banale in molti altri. Non riuscirei a fare un giudizio definitivo e preciso. Piuttosto direi solo "Ascoltatelo" e vedete se vi piace.