6.11.2012

Eau De New York di Bond No.9

Hello, Guys and Dolls! Come la va?
Oggi vi recensisco un profumo di Bond No.9: Eau De New York.
Chi mi legge sa che non amo follemente Bond No.9, soprattutto per i suoi prezzi non proprio anti-crisi e per una qualità dei profumi (al livello di fragranza, persistenza etc) che non mi ha mai sorpreso.
Bond No.9 trovo che sia un brand che si fa molto pagare il packaging e la marca, visto che un qualunque Serge Lutens dal costo inferiore di almeno la metà, lo batte 100 a 0.
Però devo spendere due paroline in favore di Eau De New York.

Eau De New York è il compendio di tutti i caratteri, le facce, le personalità della città a cui io (e Bond No.9) siamo devoti.
Io mi aspettavo un profumo shockante, contraddittorio, sensuale eppure "urbano", sportivo, casual, elegante allo stesso tempo, e posso dire di averlo trovato, nella maniera meno sorprendente/più sorprendente possibile.

Avete presente il profumo della classica colonia al neroli ed agrumi? Quel buon odore della colonia alla zagara? Diciamo che si avvicina molto. Troviamo in questo profumo tutti gli ingredienti di una colonia ai fiori d'arancio per eccellenza, con un twist di fiori bianchi e legni in più, che rendono questa fragranza interessante ed inedita.
Questa fragranza è effettivamente la sintesi di tutte le personalità che puoi trovare a New York, perché l'odore così frizzante eppure così di classe del neroli va bene per tutte le occasioni, sia se vuoi andare a correre senza portare il tuo immondo puzzo di sudore in giro (anche se un profumo così costoso non lo sprecherei per certe situazioni) sia che tu voglia andare in un aperitivo, ad una festa con gli amici, o una serata in discoteca, o semplicemente uscire per fare una passeggiata.
Non mi sarei aspettato questo odore così "classico", ed è proprio per questo che mi ha sorpreso!

La sua piramide si apre con note di testa di mandarino, pompelmo, petit grain e bergamotto, testa che va poi a passare ad un cuore più fiorito di ciclamino, gardenia, gelsomino, giglio, basilico, verbena e neroli.
Il profumo, poi, chiude in bellezza con note balsamiche di muschio, vetiver, muschio quercino e legno bianco.
Quindi troviamo un inizio prepotente, tagliente di agrumi che mettono il buon umore, che passano poi in un cuore fiorito più gentile ma allo stesso tempo ancora corroborante ed energico, mentre poi passiamo ad un gruppo di note più basso, ad un sentore legnoso più boschivo del fondo.

E' un profumo particolare eppure familiare, che piacerà a tutti (o quasi).
Il prezzo, purtroppo, è proibitivo. Infatti, per 50ml si fa pagare ben 168 euro! Che dirvi, provatelo (ma provatelo bene, mi raccomando, che con certe cifre non si deve andare a "mi piace, lo compro") e vedete se vi piace.

6.07.2012

Erotica di Madonna

Hello, Guys and Dolls!
Come la va! Bene? Sono contento per voi.

Oggi voglio fare una recensione musicale.
Per ora ho il mio periodo Madonna, quindi per ora ascolto in heavy rotation qualunque suo album, soprattutto Erotica.
Quando ho iniziato ad ascoltare Madonna (avro avuto 13 anni) pensavo che questo album facesse schifo, perché ero abbastanza pudico nel sesso (beh, sfido a quell'età, almeno nella mia generazione) e perché non aveva le musicalità tipiche di un album di Madonna.
E per tanto tempo l'ho un po' accantonato, preferendolo ad altri album (Like A Prayer, Music, American Life etc.) che ho considerato migliori sotto tanti punti di vista. Mi sbagliavo.

Tutta l'era che concerne il progetto di Erotica inizia nel 1991, dove Madonna fa partire un altro progetto, antecedente, che si chiama "Sex".
Sex è un libro erotico fotografico, dove Madonna apre la sua mente e ci dice le sue più intime confessione e le sue più imbarazzanti esperienze, sdoganando tabù come la masturbazione, l'omosessualità, il sadomasochismo. Sex è stato il predecessore di Erotica, il campo su cui è cresciuto, ma è stato anche un'arma a doppio taglio. E' effettivamente un libro particolare, dove le immagini più glamour e patinate si accostano ad altre più sporche e "cattive" ed è sicuramente una dimostrazione del talento di Steven Meisel, il fotografo.
Ma già dai tempi di Sex Madonna voleva incidere un album che ne fosse la trasposizione musicale. Laddove l'immagine lascia poco alla fantasia ed ha risultati spesso inquetanti, la parola e la musica riescono a far penetrare in modo subdolo ma piacevole messaggi importanti.
Erotica è una sorta di concept album, ed è tutto basato sull'amore, più che sul sesso. Infatti, anche nelle canzoni più spinte, Madonna motiva le sue fantasie sessuali e le sue pratiche dicendo che le ritiene una dimostrazione d'amore (oltre a qualche ballata classica alla Madonna).

Le musicalità di Erotica sono molto diverse dalle classiche. Già con Like A Prayer si era molto reinventata, facendo musica rock con accompagnamenti gospel, con arrangiamenti particolari, con musicalità non indifferenti.
Con Erotica si spinge ancora più in là, attraversando l'RnB, la musica black, rendendoli sporchi, aggiungendo a fine brano degli effetti acustici innovativi (come il rumore dei tasti di una mano da scrivere, vetro rotto, spari, la pioggia) ed i qualche brano si sente persino il classico rumore ovattato della puntina che legge i vecchi LP.
Ad ogni modo, inizierei l'analisi traccia per traccia.


L'album si apre con la title track, EROTICA. Qui Madonna appare molto provocante e lasciva, mentre fa capire che fare la borcona sadicona le piace un sacco! Le parti cantate sono davvero poche, mentre il resto è praticamente sussurrato. La melodia è molto orientaleggiante, ed è avvolgente, con un giro di basso molto interessante.
FEVER è la cover del brano di Little Willie John (coverizzata da molti, come Peggy Lee, Elvis, Ella Fizgerald). E' una bella cover, molto ritmata, ma Madonna sembra annoiata, per questo non funziona. Cantata live (come al Girlie Show) ha tutto un altro effetto, è cantata con più verve e passione, ed appare ancora più sensuale.
BYE BYE BABY è un interessante brano pop, con un bel giro di basso. E' molto glamour, un modo di cantare molto patinato, un brano che ricorda un po' la Madonna vecchia che si fonde con la Madonna nuova. Però anche questo brano non funziona dal punto di vista vocale, visto che il falsetto da vocoder di Madonna risulta piatto, quasi senza sentimento. 
DEEPER AND DEEPER riprende le redini, presentandosi come un eccellente brano pop che strizza l'occhiolino alle musicalità da club anni Settanta. Fa molto Studio 54, è anch'essa molto patinata, un'ottima canzone per ballare e far festa, oltre che un'esecuzione vocalmente buona. Verso il bridge si arricchisce di nuove musicalità latineggianti, ricche, piene, che fanno pensare ad una La Isla Bonita degli anni Novanta fusa con una canzone ani Settanta.
WHERE LIFE BEGINS è un esempio di RnB classico, con un bel sassofono, pieno, sensuale. A parer mio, la cosa spiacevole di questo brano è la sua lunghezza (sei minuti!). E' anch'esso cantato/sussurrato come Erotica, ma non ha lo stesso carattere panterone, e per questo lo skippo alla grande (lo trovo anche abbastanza noioso). Comunque parla dell'eating out (cunnilingus, cercatelo su Wikipedia ;P).
BAD GIRL è la ballatona alla Madonna, anch'essa un po' RnB. Parla di una donna infelice, che non riesce ad amare nessuno e che per questo si sfoga fumando e bevendo. Il video, tra l'altro, è grazioso e vede la partecipazione di Christopher Walken.
WAITING è un altro esempio RnB alla Madonna, dove ancora i testi sono sussurrati (tranne per il ritornello, che a parer mio è la parte più interessante del brano).
THIEF OF HEARTS parla di una baldracca che ruba l'uomo a Madonna. E' una canzone molto ritmata, anch'essa, come Deeper And Deeper adattissima per ballare. Somiglia abbastanza, come ritmica, alla già sovraccitata, ma non funziona come essa, anche se si fa ballare abbastanza.
WORDS, come testi, è un po' una bozza di quel gran pezzo di successo che sarebbe diventato Sorry (nel 2005, però). Carino, si fa piacere, ma stanca subito.
RAIN è una potentissima e radiofonicissa power ballad, dove Madonna attende che passi la tempesta, perché significa che il suo amato tornerà da lei. Il video è stupendo, molto innovativo e vede la regia del grandissimo Mark Romanek.
WHY'S IT SO HARD è forse la canzone socialmente più impegnata. Ha una melodia ed una ritmica molto seducenti e lascive, ma parla di omofobia, emarginazione, non accettazione, di una società che rifiuta l'amore in tutte le sue forme. Secondo me, però, l'esecuzione live (sempre il Girlie Show) rende molto di più, perché Madonna la canta in modo molto più arrabbiato.
IN THIS LIFE è un'altra canzone che parla di omosessualità, e che racconta la storia di chi muore in giovane età a causa dell'AIDS. E' il brano più lungo dell'album (sei minuti e mezzo) però è molto bello. Ha delle atmosfere molto soft, ed il canto di Madonna è pieno di pathos e dolore, raccontando della storia dei suoi amici morti.
DID YOU DO IT è la linea melodica di Waiting con Andre Betts (il produttore) che canta di quanto sia baldraccona Madonna. Un pezzo abbastanza inutile.
SECRET GARDEN è l'ultimo esempio di RnB (ed anche l'ultimo pezzo). Anch'esso quasi interamente cantato. Niente di che.


E' un album molto sperimentale, ed anche se assume degli atteggiamenti troppo volutamente provocatori, è un album che si fa sentire, anche se avrei preferito sostituire certe canzoni con demo molto migliori (come Dear Father o Shame).




 

6.06.2012

Yayo. Yeah, you. Yayo.

Ho già fatto un post con un nome simile, in una circostanza simile, infilandoci un sacco di citazioni senza capo nè coda. Sarà che, da quando ho iniziato ad ascoltare Lana Del Rey, quel dicembre che mi sembra di tanto tempo fa, non ho più smesso, ed ha condizionato ciò che scrivo.
Ad oggi saranno diciassette o diciotto settimane che parlo, scrivo e penso di Carmen in heavy rotation. Non l'ho mai abbandonata, anche se avevo abbandonato la voglia di scrivere, per una settimana o due. Mi ha ossessionato, mi ha quasi fatto diventare matto, ma è stato interessante, particolare, un'esperienza che ha del ridicolo, ma anche del divertente.


Avevo finito di parlare di Carmen (almeno, per una prima volta) più o meno due settimane fa, forse tre. Ed è stato imbarazzante l'averlo fatto leggere a due persone. Era così inesatto, ai tempi (come se fossero lontane, due settimane), era così sbagliato il modo in cui avevo strutturato la storia, così sdolcinato e melenso, e non mi ero immaginato che sarebbe diventato così sdolcinato e così melenso, ma tant'è.
Poi, qualche settimana fa, ho iniziato con un capitolo su Coney Island, poi un altro. Ho anche intitolato la cartella contenente questi file "Frammenti.Ossessioni.Revisioni" o una cosa del genere, come a voler sottolineare, a volermi far capire che sono stato troppo affrettato, e avrei dovuto includere i seguenti frammenti nel racconto, che avrei dovuto rafforzarlo, sporcarlo un po'. Sarebbe stato un po' immorale, effettivamente, scrivere prima il De Profundis e poi di una lap dance in uno strip bar, ma non mi è interessato. E questa seconda stesura, questa seconda revisione, è stata sicuramente più dolorosa, ma anche più divertente della prima. Dolorosa perché mi ha sputato in faccia tutti gli errori grammaticali/temporali che ho commesso, perché mi ha presentato tutta l'illogicità di una storia che di base aveva un argomento neanche malaccio. Divertente perché la mia mente psicotica/bastarda/insana ha trovato da gioire nello scrivere cose insane. 


E adesso, alle nove e cinquantasette a-emme del giorno sei giugno dell'addì duemiladodici, nell'aula multimediale della scuola, mi trovo, di nuovo, a parlare di Carmen. Forse sarà l'ultima volta, forse sarà la prima volta su un'ottica diversa, a lavoro finito, senza che debba rimarcare altri modi di fare o situazioni. Non assillerò più i miei amici, I promise (yeah, sure).
Forse sono stato un po' affrettato nel pronunciare questo giuramento, ma mi piacerebbe moltissimo rispettarlo.


Sarò ripetitivo, ma lo devo. Senza qualcuno di fondamentale, non avrei mai avuto lo spunto per iniziare questa pseudo storia dalla dubbia utilità ricreativa/morale. Innanzitutto ringrazio una persona, un uomo. E mi fermo qui.
E poi ringrazio lei, e chiudo così, mentre anche lei, come me, parla di Carmen.

"Carmen, Carmen, stayin' up 'til morning. 
Only seventeen but she walks the streets so mean. 
It's alarming, truly, how disarming you can be
Eatin' soft ice cream, Coney Island Queen. 
She says you don't wanna be like me, 
lookin' for fun, get me higher for free. 
I'm dying, I'm dying. 
She sahys you don't wanna get this way, 
street walkin night and a star by day. 
It's tiring, tiring. 

The boys, the girls, they all like Carmen.
She gives 'em butterflies, bats her cartoon eyes.
She laughs like God, her mind's like a diamond.
Audiotune lies, she's still shining.
Like lightning, white lightning"

6.05.2012

Souffle Des Indes di Comptoir Sud Pacifique

Hello, guys and dolls!
Come va? L'estate sta arrivandoooooo! State già posando il vostro culo sulla sabbia? Mi fa piacere.
Allora, visto che siamo in tema vacanze ed estate, oggi vi recensisco un profumo estivo, buono, che vi porterà nelle terre lontane dell'India (senza farvi puzzare di curry).

Souffle des Indes è un profumo magico, estremamente evocativo, che vi fa pensare ad una bellissima estate, trascorsa in assoluto relax, divertendosi e non pensando a niente. Non è il classico profumo estivo, frizzante, magari anche un po' aspro di agrumi (come Eau d'Hadrien di Annick Goutal o il meno costoso Escale A Portofino di Dior). Souffle des Indes è un profumo delicato, un profumo dolce, fruttato, succoso, ma molto portabile ed anche molto elegante.
Si compone di note di testa di bergamotto, mandarino cinese e mandarino, mentre le note di fondo sono più fiorite e delicate, al gelsomino, cardamomo e mirtillo. Ma è il fondo la sorpresa di questo profumo, fondo al muschio, ambra, vaniglia, legno di taek e benzoino.
Troviamo un inizio molto fresco, frizzante eppure dolce, non aspro di agrumi (quelli più dolci, come il mandarino), mentre il cuore rivela un'anima fiorita/fruttata luminosa che lascia spazio ad un fondo caldo ed avvolgente.

E' davvero un profumo magnifico, estivo ma in un modo diverso, più delicato e buono delle solite fragranze, adatto per chi ama le fragranze fresche ma comunque con una nota dolce e calda.

6.04.2012

Bang di Marc Jacobs

Hello, guys and dolls!
Come va? L'estate si fa sentire? Le scuole sono chiuse? Beh, la mia no (che battuta infelice).
Oggi vi voglio presentare un nuovo profumo: Bang di Marc Jacobs.

Questo profumo ha fatto parlare di sè già dalla campagna pubblicitaria francamente discutibile, dove Marc Jacobs si mostra nudo con un'enorme flacone di Bang a pararsi ciò che deve parare per buon costume. Meh.
Il packaging del flacone, però, è davvero sorprendente. Ha una forma strana, come di una piastra di metallo piegata dalla potenza di un proiettile. Sicuramente una bella bottiglietta anche da tenere sul comò o sullo scaffale del bagno, per fare una bella figura, magari per un uomo che bada molto alle bottigliette dei profumi.

La fragranza al suo interno non è niente male, ma la trovo abbastanza tipica negli uomini. Troviamo una sferzata pungente e graffiante di pepe (nero e rosa) che sparisce nel giro di pochi minuti e lascia spazio a delle generali e più soft note legnose, che sono la bellezza di questo profumo. Il fondo, invece, chiude il profumo con delle note particolarmente calde di benzoino e resina di elemi, patchouli, vetiver e muschio di quercia, e qui il profumo ritorna ad un odore legnoso un po' boschivo, ma comunque caldo, profondo.
Questo profumo mi piace, lo trovo molto affascinante, ma non sugli uomini. Trovo che questo profumo doni soprattutto alle donne, soprattutto a quelle che non temono i profumi forti e decisi. Un bel profumo legnoso, caldo, aromatico, un po' speziato, che veste la pelle con un'aderenza ed una sobrietà molto easy e discreta. Un profumo adatto a chi ama i profumi inebrianti, ma che detesta le fragranze troppo persistenti, che lasciano la scia. Un profumo quieto, insomma, imponente e deciso ma comunque quieto e non troppo chiassoso, un leone in gabbia.
E' un eau de toilette, quindi è perfetto per chi non ama le fragranze troppo "boombastick" e che preferisce un delicato profumo, quasi impercettibile, ma che si sente quando la gente si avvicina a noi.

Il costo non è elevatissimo, ma per essere un profumo da uomo, è elevato. Il 50ml costa sulle 52/53 euro, mentre il 100ml sulla settantina. Considerando che i profumi da uomo sono sempre più economici, questo è caro. 

6.03.2012

Candy di Prada

Hello, Guys and Dolls!
Oggi vi parlo di Candy di Prada.


Ormai lo sapete, no? Che io e la mia migliore amica andiamo matti per le pubblicità dei profumi. E la pubblicità di Candy è davvero bellissima! C'è 'sta ragazza che sta prendendo lezioni di piano e ad un certo punto gli salta addosso, poi lo respinge, poi se lo riprende, fanno la lotta, poi urla "I DON'T CAAAAAARE!", si lancia verso di lui e poi, con fare malizioso, gettando i capelli all'indietro dice "Prada Candy". Vedetela perché è spassosissima!

Il nome del profumo è abbastanza rappresentativo. E' una sferzata prepotente ed abrasiva di caramello, che vi farà scendere la bava dalla bocca o storcere il naso. Il bello di Prada Candy, però, è il benzoino che contiene (resina dal caratteristico odore dolce/ambrato) che riscalda ulteriormente questa essenza e la rende anche più buona. Non sa di Pink Sugar, grazziaddio, anche se hanno questo ingrediente in comune. Candy è meno stucchevole, sa meno di zucchero e più di caramelle alla frutta.
E' un profumo divertente, piacevole da usare, un profumo sbarazzino ma comunque abbastanza sensuale sulle donne, ed anche un po' bambinesco. Sugli uomini, invece, è di un dolce diverso, più caratteristico, affascinante, particolare e divertente.
E' dolce, dolcissimo, dolcissimissimo, dolcissimissimissimo, quindi evitate di annusarlo se avete un'avversione per questo tipo di profumi.
E' un profumo molto invernale, in quanto è molto caldo e dolce, ed ha una persistenza davvero ottima (sulle sei/sette ore).


Il problema è il costo secondo me improponibile. Per un profumo commerciale mi aspetto un costo di una quarantina di euro per il 30ml, questo si eleva fino a ben 56 euro. E' davvero carissimo, anche se ha una buona qualità ed una buona tenuta. Però ricordiamoci che sono comunque profumi commerciali, dove paghi più la pubblicità che la qualità del profumo. Quindi sì, questo è un profumo caro.

Truth Or Dare di Madonna

Voi penserete che io vi stia parlando di un album, o di una canzone, o del famoso omonimo documentario di Madonna, vero? Ed invece no, non vi sto parlando di niente di tutto ciò.

Musica e profumi solo recentemente hanno iniziato a convivere, anche se non solo i cantanti si mettono a fare i profumieri. Per carità, oggi chiunque può creare un profumo, ed è facilissimo ed anche non troppo costoso: basta compare gli oli essenziali su internet (non costano tantissimo), aggiungere dell'alcool ed il gioco è fatto. E se lo posso fare io, perché non lo può fare una star? E se lo possono fare Britney Spars, Jennifer Lopez, Queen Latifah, Mariah Carey e Beyoncé, perché non lo può fare Madonna?


Molte volte tutto ciò, però, è davvero uno specchietto per le allodole, profumi che verranno acquistati solo dai fans perché diciamocelo: sanno tutti di frutti, fiori e lacca per capelli. Ma Truth Or Dare no.

Madonna... quanto la amo! Iniziare ad ascoltarla è stato come perdere la mia verginità musicale. Chi inizia ad ascoltare la musica con Madonna, inizierà ad apprendere di sesso, libertà, religione, perché questi sono i suoi argomenti, è questo a ciò che lei punta.
La figura di Madonna è sempre stata molto controversa per questo, per aver fuso il sesso con la religione e per averli fatti ascoltare. Chi non si ricorda di Like A Prayer?
Anche in questo profumo il sacro si fonde con il sessuale già dal logo, una M con una croce. E anche la campagna pubblicitaria, a cura di Mert+Marcus, mostra una Madonna lasciva e nuda con una croce al collo. Ma ormai l'abbiamo capito: Madonna e religione è un binomio più ovvio di Papa e religione (e azzarderei anche più azzeccato).


Truth Or Dare mi piace, anche se è femminile e panterone in una maniera assurda. Madonna stessa dice di essersi ispirata ad uno dei capolavori della profumeria di nicchia, Fracas di Robert Piguet, un profumo che portava sua madre. Sarà, ma a me rimanda tantissimo a A La Nuit di Serge Lutens (ed è per questo che l'ho comprato subito).
Chi mi conosce sa l'amore che io ho per A La Nuit, per il suo sentore di gelsomino fresco e luminoso ma non troppo seducente e sfacciato. Truth Or Dare è un'ode ai fiori bianchi, quelli che si mettono le nostre mamme (almeno la mia e quella di Madonna, poi non so la vostra) e mi ricorda molto mia madre, per certi versi. Potrei aggiungerlo, effettivamente, a quella lista di profumi che mi ricordano la mia mamma, tutti profumi dolci, alcuni più floreali di altri, altri più gourmand, tutti con un lieve sentore latteo e "tenero" (quanto sono mammone!).


Questo profumo si compone di note di testa di neroli, tuberosa e gardenia. Il cuore, invece, è affidato al gelsomino, al benzoino e al giglio. Dopodiché il profumo si chiude in bellezza con un caldo sentore di muschio, ambra e vaniglia.
Abbiamo, quindi, questo capolavoro fiorito e luminoso di fiori bianchi, molto femminili eppure facili da portare anche dagli uomini (chi porta A La Nuit, lo troverà facile da portare), per poi chiudersi con un sentore più dolce e rassicurante, più materno appunto di ambra e vaniglia (ed è forse questo che mi ricorda l'odore del latte).
Il packaging è anch'esso molto accattivante, con una bottiglietta bianca di forma esagonale allungata dal tappo dorato con intarsi in rilievo che la fanno un po' sadomaso, un po' regale. Anche il fatto che la bottiglia sia bianca e non trasparente è un pregio, perché conserva meglio il profumo dai danni della luce. 


Non è un profumo eccessivamente costoso, anzi, per essere un Eau De Parfum dall'ottima tenuta (più o meno cinque/sei ore) è anche "economico". Il 30ml costa la trentina, il 50ml la quarantina ed il 75ml la settantina, quindi potrete acquistare un ottimo profumo ad un costo equo.